Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB)

Cos’è l’IPB – Ipertrofia Prostatica Benigna?

L’IBP rappresenta una condizione clinica caratterizzata da disturbi urinari ostruttivi secondari alla crescita della porzione centrale della ghiandola prostatica.
Si tratta di una patologia estremamente frequente dopo i 50 anni.

Quali sono i sintomi dell’Ipertrofia Prostatica Benigna?

I sintomi più frequenti sono l’indebolimento del getto urinario, la necessità di alzarsi la notte per urinare (nicturia), l’elevata frequenza minzionale (pollachiuria), la difficoltà ad iniziare la minzione, sensazione di mancato svuotamento.

Diagnosi di IPB

La diagnosi si basa su un’accurata anamnesi, esame obiettivo completo di esplorazione digito-rettale, dosaggio del PSA, ecografia e flussimetria.

Terapia medica o chirurgica per Ipertrofia Prostatica Benigna

La terapia può essere medica o chirurgica.
La terapia medica si basa su farmaci alfa-litici, che migliorano il flusso urinario, e inibitori delle 5 alfa reduttasi, che riducono il volume della ghiandola.

Enucleazione con laser a tullio di prostata di 80 cc con tecnica sec. Gilling

Intervento di chirurgia laser prostatica per IPB

Il trattamento chirurgico prevede la rimozione della parte centrale della ghiandola prostatica (adenoma) e oggigiorno è eseguito per via transuretrale mediante energia laser (enucleazione con laser a tullio “thulep”, vaporizzazione con laser a tullio “thuvap”, enucleazione con laser ad holmio “holep”, vaporizzazione con laser verde “greenvap”) o bipolare (turp); tecniche più invasive come le adenomectomia transvescicale a cielo aperto o l’adenomectomia sec. Millin sono attualmente in disuso.

La chirurgia laser della prostata, enucleazione o vaporizzazione, garantisce minor rischio di sanguinamento intra e perioperatorio, una ridotta degenza ospedaliera e un ridotto periodo di cateterizzazione post-operatorio.

Interventi Mini-Invasivi per il trattamento dell’Ipertrofia Prostatica Benigna

Vi sono poi tecniche emergenti come l’ablazione mediante vapore (rezum), mediante idrogetto (acquabeam) o mediante laser interstiziale (termo ablazione – TPLA) che mirano ad avere una maggiore percentuale di mantenimento dell’eiaculazione, sacrificando però parte del miglioramento funzionale urinario.
Nelle strutture in cui opero offro ai pazienti tutti i tipi di trattamenti endoscopici, laser e non, proponendo al paziente la procedura più idonea sulla base delle dimensioni e conformazione della prostata e della sintomatologia.